Madonna della Cintola

Madonna della Cintola

Madonna della Cintola

Andrea della Robbia

Collegiata

1502

Terracotta invetriata;

430X280 cm

Foiano della Chiana,

Collegiata dei santi Martino e Leonardo

Orario apertura al pubblico: 8.00 – 19.00

Ingresso gratuito

 

It

L’opera, in terracotta invetriata, è collocata nel terzo altare a destra nella Collegiata ma probabilmente era stata ideata per l’antica Pieve Vecchia o per la chiesa di San Leonardo, oggi demolita. In passato la realizzazione fu attribuita alla mano di Luca per la perfezione dell’esecuzione, ma è da ritenere a tutti gli effetti una delle opere migliori di Andrea con il probabile contributo di assistenti di bottega, individuabile nell’esecuzione dei corpi pesanti degli angeli e nella monotonia con la quale vengono realizzati i loro capelli. In   questa occasione nella predella non sono raffigurati episodi della vita di Gesù ma nell’unico grande riquadro vi sono due angeli in volo che reggono due cartigli nei quali si può leggere “PANE ANGELORUM MANDUCAVIT HOMO” nel primo e “PANEQUE EGO DABO CARO MEA EST” nel secondo; i due angeli affiancano una ghirlanda, legata da nastri blu e gialli, entro la quale sono due cherubini che sorreggono un calice, sopra al quale sono poste tre patene. Alle due estremità del gradino sono raffigurati i committenti, entrambi inginocchiati; al di sotto è posta un’iscrizione: “QUIRICO M. JACOPA” “QUESTA TAVOLA A FATTO FARE QUIRICO DI BARTOLOMEO DI SERIACOPO. FATTA ADI 12 APRILE 1502”.

Il tema presentato nella tavola riprende quello dell’opera eseguita per il Santuario de La Verna ma evidenti particolari sono stati aggiunti per poter sfruttare, tra l’altro, la maggiore altezza rispetto al suo prototipo.

Nel suo complesso l’opera rispecchia in pieno l’attività cinquecentesca di Andrea influenzata dal nuovo clima religioso alimentato dalla presenza di Savonarola a Firenze. Le composizioni di Andrea risultano ora semplificate, le fisionomie delle figure rigide, adornate di vesti castigate, ricordano quelle dipinte dal Perugino, ad esempio nel Gonfalone della Giustizia del 1496, e poi da Fra’ Bartolomeo.

 

En

The glazed terracotta work, that is placed in the third right altar of the Collegiata, was quite probably originally intended fort the ancient Pieve Vecchia [old Parish Church] or else for the, now demolished, church of San Leonardo. Due to its perfect and pure craftsmanship, for a long time it was believed to be the work of Luca della Robbia; however critics now believe that it is indeed one of trhe finest works of Andrea, although he was probably assisted by some of his workshop’s assistants as the angel’s bodies are sculpted with an unusually heavy touch while their hair seems rather monotonous and lifeless. Important episodes of Chirst’s life are not depicted in the predella. However, there are two angels in flight on the sole and large panel who hold up two scrolls on which you can read: “PANE ANGELORUM MANDUCAVIT HOMO” on the first one, and “PANEQUE EGO DABO CARO MEA EST” on the second one; the two angels are next to a garland, tied with blue and yellow ribbons, inside which you can see two cherubs holding a goblet with three patens above it.

Both the kneeling commissioners are depicted at the step’s two ends; below them, you can read the following inscription: “QUIRICO M. JACOPA” “QUESTA TAVOLA A FATTO FARE QUIRICO DI BARTOLOMEO DI SERIACOPO. FATTA ADI 12 APRILE 1502”.

This work returns to the subject already found in the work carried out for the Sanctuary de La Verna, yet various details have been added this time in order to, amongst other reasons, make the most of its greater height in comparison to that of its prototype.

Overall, this is an interesting and eloquent example of how Andrea’s 16th century work was deeply influenced by the new religious climate developed and nurtured by Savonarola in Florence. In these years, Andrea’s works are simplified, his figures’ features become sterner and they are dressed in puritanical garments, recalling those painted by Perugino, for example in his 1496 The banner of Justice, and those painted by Fra’ Bartolomeo.